“Father and Son – the game”

Cosa lega un Museo Archeologico ad un videogames? Alla notizia siamo rimaste un po' perplesse a causa dell'insolito abbinamento, ma in fin dei conti è stata una bella scoperta!

È stato presentato “Father and Son – the game”,  il primo videogioco ideato in collaborazione con Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e il prof. Ludovico Solima dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli".
Questa idea nasce dalla redazione del “Piano Strategico 2016-2019” del Museo,  che prevedeva di attrarre nuove persone utilizzando la tecnologia e il coinvolgimento attivo del visitatore. La realizzazione è stata possibile grazie a Fabio Viola, Alessandro Salvati e Arkadiusz Reikowski (compositore).


Da Marzo 2017 sarà possibile scaricare da Apple Store e Google Play questo videogioco sui propri telefoni, sarà assolutamente gratuito e senza pubblicità.

Il suo nome, “Father and Son – the game”, non ha apparentemente alcun legame con l'ambito museale: è la storia di un padre e un figlio, una storia che unisce presente e passato. L'ambientazione napoletana, con le sue strade, interamente disegnate a mano, renderà possibile scoprire anche il Museo Archeologico, il quale, naturalmente, avrà una ruolo centrale nella storia del videogames.

IL GIOCO

Un giovane uomo si aggira tra le strade di Napoli alla ricerca di dettagli che possano rivelargli chi fosse stato suo padre, un uomo che non ha mai conosciuto, la cui professione era quella dell'archeologo. Il suo viaggio si svilupperà nello spazio ma anche nel tempo, attraverso la Napoli romana, egizia, borbonica e contemporanea. Si tratta di un gioco narrativo in 2D.


Il progetto è sviluppato da TuoMuseo, realtà internazionale già vincitrice del bando Innovazione Culturale di Fondazione Cariplo per lo sviluppo di soluzione innovative in ambito culturale.

LA STORIA

Michael, arriva a Napoli dopo aver ricevuto una lettera da suo padre. In particolare si recherà al Museo Archeologico Nazionale di Napoli per conoscere di più sulla vita del proprio genitore e sugli insegnamenti che gli ha lasciato.

Esplorando le strade della città partenopea e le sale del museo, il giocatore incontra storie che attraversano le epoche, ma che presentano costanti riferimenti alla vita attuale. L’interazione ed il dialogo con altri personaggi, porterà il protagonista a prendere decisioni che gli consentono di scavare più a fondo nella vita di coloro che ha incontrato lungo la strada. Il gioco si snoderà attraverso diversi livelli temporali: ad esempio, si verrà catapultati nel 79 d.C. a Pompei nelle ventiquattro ore che precedettero la devastante eruzione del Vesuvio, per poi ritornare nel 2017 presso le rovine della città romana, nella veste di turista che scatta una foto, proprio sul luogo delle ultime ore di vita di una famiglia incontrata in precedenza.


“Father and Son” utilizza grafiche dipinte a mano, proprio per dare vita alle atmosfere del passato e raccontare quelle della Napoli di oggi. In particolare, l’artista inglese Sean Wenham si è proposto di creare una rappresentazione vivida e accurata della vita attraverso il tempo, fino a trasmettere al giocatore le sensazioni che è possibile provare passeggiando oggi per le strade di Napoli.

Il professor Solima ha rilasciato un'intervista riguardante questo bel progetto, che potete leggere qui sotto:

- Ludovico Solima, professore associato e docente di “Management delle imprese culturali” presso il Dipartimento di Economia dell’Università della Campania, ha promosso la realizzazione del videogioco da parte del Mann. Perché?

L’idea di sviluppare un videogioco all’interno del museo mi è venuta l’anno scorso, dopo aver incontrato Fabio Viola, che è uno dei più importanti gamedesigner a livello mondiale. Ho fatto qualche ricerca e mi sono reso conto che il rapporto tra video-giochi e musei è ancora allo stato embrionale, non solo in Italia ma anche all’estero, dove le sperimentazioni si contano sulle dita di una mano. Ho sottoposto l’idea al Direttore del Mann, Paolo Giulierini, che ha aderito senza esitazioni.

- Perché un video-gioco può essere importante per un museo?

Innanzi tutto, perché esso rappresenta per il museo un nuovo strumento, in primo luogo di comunicazione, utile quindi ad accrescere la notorietà del Mann, anche a livello internazionale. La visibilità è un aspetto importante, perché se un museo non si conosce, non si può decidere di visitarlo. Non è un caso, quindi, che da subito il video-gioco è stato sviluppato sia in lingua inglese che in italiano. Poi, perché il Mann, nel suo Piano Strategico, si è dato l’obiettivo di raggiungere nuovi pubblici ed il video-gioco rappresenta una nuova forma di contaminazione, che consente sicuramente di intercettare nuove tipologie di utenti, i quali potranno tradursi, un domani, in nuovi visitatori.

- Quanto è rilevante il settore dei video-giochi?

Nel 2016, il fatturato del settore, a livello mondiale, ha superato i 90 miliardi di dollari, quindi stiamo parlando di cifre veramente significative. Secondo l’associazione di settore (AESVI), in Italia, nel 2015, i video-giochi hanno interessato circa 18 milioni di persone, cioè oltre un terzo della popolazione adulta, con più di 14 anni. Se il video-gioco promosso dal Mann, che ricordo sarà gratuito e senza pubblicità, fosse scaricato dallo 0,5% di questo target potenziale, il museo potrebbe raggiungere circa 90mila persone, che sono molto più di quelle con cui il Mann entra attualmente in relazione, attraverso l’uso dei social media. Se poi estendessimo questo ragionamento al mondo intero, i risultati potrebbero risultare ancora più interessanti.

- Ma è possibile pensare che un video-gioco possa veramente avere un qualche ruolo nella vita del museo, svolgendo quindi anche una funzione di tipo educativo?

“Father and Son” è stato pensato come una nuova forma di story-telling, cioè come un nuovo modo di raccontare il museo, la sua storia e le sue collezioni. Il video-gioco ha infatti una dimensione narrativa molto coinvolgente, una grafica molto elegante ed anche una colonna sonora (con musiche originali) molto bella. Ci sono insomma tutti gli ingredienti perché possa risultare un prodotto accattivante, da scaricare ed esplorare. Naturalmente, si tratta di una prima sperimentazione, quindi sarà necessario valutare con attenzione i risultati ottenuti, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Se saranno incoraggianti, il Mann potrà quindi decidere se proseguire su questa strada anche in futuro.


Che dire? Siamo davvero contente che finalmente vi siano iniziative come questa, perché se l'antico non si modernizza tenendosi al passo con le nuove tecnologie, finirà davvero per restare sepolto!

Siamo pronte a giocare anche noi!




Vi lasciamo alcuni link utili per saperne di più:

Sito Web: www.fatherandsongame.com
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/fatherandsongame
Pagina Twitter: https://www.twitter.com/FatherandSonVG

You Might Also Like

0 commenti