Palazzo Biscari



La città di Catania è davvero ricca di storia. Essa ci viene raccontata in molteplici modi, ad esempio tramite le architetture che si sono succedute nel corso dei secoli: è possibile ammirare le antiche strutture greche e romane e allo stesso tempo gli edifici moderni.
Il 1700 fu un secolo molto ricco dal punto di vista archittettonico. Tra le Chiese e i Palazzi sorti in quel periodo spicca il famoso Palazzo Biscari, un edificio privato edificato dopo il terremoto del 1693.

Ignazio Paternò Castello III Principe di Biscari ottenne il permesso per costruire il suo palazzo sul terrapieno delle mura cinquecentesche di Carlo V, ma fu solo dopo la sua morte nel 1700 che il figlio Vincenzo, IV principe di Biscari, iniziò i lavori che dureranno più di un secolo.
Certamente essi furono affidati ai più grandi architetti catanesi dell'epoca: Alonzo di Benedetto, Girolamo Palazzotto, Francesco Battaglia e suo figlio Antonino.

Nei primi decenni del secolo fu realizzata la decorazione della facciata rivolta verso il mare: chi arrivava dal mare poteva subito notare i ricchi balconi con lesene e decorazioni con putti, telamoni e fiori realizzati in pietra bianca calcarea (proveniente da Siracusa) in contrasto con il fondo nero realizzato in pietra lavica.



La parte rivolta ad est del lato del mare venne, invece, realizzata dopo il 1750 ed è caratterizzata dal gioco di colonne e dai profondi balconi quindi risulta più austera e maestosa.


Fu solo con Ignazio V Principe di Biscari che il palazzo raggiunse il massimo splendore e raggiunse la grandezza di un intero isolato.
Egli era un grande appassionato di arte, archeologia, letteratura: fu una figura di spicco nel panorama catanese di quel periodo e ancora oggi si parla spesso di lui, dei suoi studi e della sue scoperte. Ma per parlare di lui servirebbe un articolo apposito.
Era anche un grande viaggiatore quindi suggerì agli architetti diverse soluzioni che aveva visto in giro per il mondo.
In quel tempo nel palazzo era già stato realizzato il Museo, sulla sinistra nel cortile, per l'esposizione dei reperti archeologici rinvenuti dallo stesso Principe, che oggi si trovano nel Museo Civico del Castello Ursino.

Le sale oggi visitabili sono davvero belle: una contiene grandi tele con le piante dei possedimenti, altre in cui sono presenti poltrone, quadri e vasi per poi arrivare nel grande salone in stile rococò.
Il salone è davvero ricco con gradi specchiere e un pavimento in ceramica napoletana.
La cupola è decorata con otto ovali con figure allegoriche contrapposte: Purezza e Vanità, Forza e Giustizia, Giorno e Notte, Amore e Morte.


In essa si apre un cupolino ellittico davvero particolare, riccamente affrescato da Sebastiano lo Monaco, con la rappresentazione del dio Vulcano insieme al Consiglio degli dei che celebrano il trionfo del casato dei Paternò Castello: esso non era altro che un ballatoio per i musicisti.
Per salire nel ballatoio i musicisti percorrevano una scala davvero particolare che si trova nel corridoio adiacente: ha la forma di "di fiocco di nuvola", definita così dallo stesso principe, ed è realizzata in stucco bianco.

 


In fondo al salone tra colonne di granito si trova invece un'alcova con lo stesso
gentilizio, essa separa la parte pubblica dalla parte privata del palazzo: vi è una pregiata stanza da bagno con intarsi in legno, un pavimento romano in marmi policromi rinvenuti durante gli scavi delle terme catanesi e una grande vasca in marmo con alte pareti (forse non serviva per i bagni ma era una fontana interna in uno spazio che simulava un giardino ombroso in cui poter conversare).


Nelle altre stanze vi sono diverse vetrine con porcellane di diversa tipologia.

L'accesso al palazzo avviene tramite una grandiosa scalinata a doppia rampa, realizzata in basalto dell'Etna.



Durante la seconda guerra mondiale gli inglesi occuparono la città e, arrivando dal mare, cercarono una buona posizione in cui montare i cannoni. Trovarono Palazzo Biscari ed ebbero l'ordine di eliminare il secondo piano dell'edificio ma gli ufficiali che entrano si resero conto del valore di questo palazzo e non lo distrussero. Poco tempo dopo però tornarono lì per creare il loro campo da tennis: ciò che resta oggi di questo passaggio sono le tracce di vernice bianca e un foro in un quadro causato da una pallina. 



Il palazzo è ancora oggi in parte abitato dai discendenti ma i saloni principali sono spesso utilizzati anche per manifestazioni, cerimonie, eventi, incontri di diverso tipo.

Di certo l'edificio è uno dei più bei palazzi della città di Catania, motivo per cui vi invitiamo a farvi un salto se vi trovaste dalle nostre parti. Vi consigliamo, però, di dare prima un'occhiata al sito www.palazzobiscari.com riguardo l'accessibilità, magari servendovi di email e numero telefonico.

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