Vi abbiamo già raccontato di Cesare, di Ottaviano (Parte I e Parte II) e in parte anche di Tiberio.
Che avrà ancora Gaio Svetonio Tranquillo da raccontare su quest'ultimo? Stiamo a vedere!
1. Tiberio e le "voglie assopite"
Nel suo ritiro di Capri pensò anche di installare un locale con posti a sedere per segrete oscenità ; là gruppi di giovani fanciulle e di giovanotti corrotti raccolti da tutte le parti, e inventori di mostruosi accoppiamenti, che egli chiamava «spintri», riuniti in triplice catena, si prostituivano tra loro in sua presenza, per eccitare con questo spettacolo le sue voglie assopite. Adornò alcune camere situate in parti diverse con immagini e statuette che riproducevano i quadri e le sculture più lascive e vi aggiunse i libri di Elefantide, perché a nessuno nell'amplesso mancasse il modello della posa che gli ordinava di prendere. Ebbe anche l'idea di far disporre qua e là , nei boschi e nei giardini, ritratti consacrati a Venere e di collocare nelle grotte e nelle caverne giovani dell'uno e dell'altro sesso pronti ad offrirsi al piacere, in costume di silvani o di ninfe (Libro III,43)
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