L' Elefante di Catania - realtà e mito

La città di Catania è famosa per la sua fontana con l'elefante sormontato da un obelisco: attorno ad essa sono nate tante storie e legende.
Ma sapete qual è la sua vera storia? Da dove deriva questo "obelisco"?


Innanzitutto lo Stemma municipale dell'elefante fu inventato nel XVII da D'arcangelo e Carrera, due noti falsari catanesi, che riportavano come prova una lettera di Diodoro Siculo che racconta di una vittoria contro i Libici nel 2400 a.C. In quell'occasione il bottino di guerra fu molto ricco e composto anche da un gran numero di elefanti.

Il geografo Idrisi credeva che la statua dell'elefante fosse dell'epoca della dominazione cartaginese o bizantina. Egli visitò la città di Catania nel XII secolo e in quell'occasione l'elefante era già collocato dentro le mura della città, portatovi dai benedettini del monastero di Sant'Agata e posto sotto un arco, l' "arco di Liodoro". Fu nel 1239 che la statua fu scelta come simbolo di Catania e probabilmente fu portata per questa ragione dentro le mura cittadine.

Il basamento è composto da un piedistallo di marmo bianco posizionato al centro di una vasca anch'essa di  marmo, nella quale confluiscono getti d'acqua che fuoriescono da due sculture rappresentanti i due fiumi di Catania, il Simeto e l'Amenano.
Al di sopra si trova la statua dell'elefante, sulla quale non ci sono dati certi, ma in cui realtà e mito si confondono. Questa statua era originariamente ricavata da un unico blocco di pietra lavica, ma a seguito del sisma del 1693, venne restaurata nel 1736 dall'architetto Vaccarini, che sistemò le zampe e aggiunse gli occhi bianchi e le zanne in pietra calcarea. 


Il restauro avvenne sul modello della statua dell'elefante berniniana, che si trova a Roma in piazza della Minerva (recentemente danneggiato da un gruppo di vandali staccandone una zanna). Quest'ultimo presenta  al di sopra un obelisco egizio. Confrontandolo con quello di Catania è possibile notare alcune differenze significative riguardanti soprattutto l'obelisco: quello di Catania non è un vero obelisco, ma un pilastro a base ottagonale smussato in alto e con iscrizioni egittizanti e non egizie. Questo significa che colui che lo ha realizzato ha ricopiato simboli egizi senza conoscerne il significato o cercando di imitare i geroglifici, creando, però, un'iscrizione che non ha alcun significato.


L'Elefante a Catania ha assunto l'appellativo di Liotru, che risulta essere la storpiatura del nome Eliodoro: costui era un nobile catanese che aveva tentato di divenire vescovo ma non ebbe successo e cadde in disgrazia, divenne apostata e quindi fu condannato dal vescovo ad essere bruciato vivo.
Si racconta che Eliodoro fu lo scultore dell'elefante e che in quanto stregone riuscisse a cavalcare la sua creazione spostandosi da Catania fino a Costantinopoli.

Ancora oggi questo monumento è uno dei più belli e caratteristici della città di Catania, motivo per cui turisti e non continuano ancora a renderlo oggetto delle proprie foto!


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