La Sicilia è il paese delle arance, del suolo fiorito la cui aria, in primavera, è tutto un profumo… Ma quel che ne fa una terra necessaria a vedersi e unica al mondo, è il fatto che da un’estremità all’altra, essa si può definire uno strano e divino museo di architettura.
(Guy de Maupassant)
Partendo da questa citazione, oggi vorremmo dare avvio ad una rubrica non molto felice sulla nostra Sicilia. Come diceva Guy de Maupassant la nostra terra è un museo di architettura ma, purtroppo, molti siti sono abbandonati, chiusi, dimenticati o lasciati ad un triste destino di distruzione e incuria.
Dopo l’ennesimo luogo trovato in pessime condizioni abbiamo deciso di inaugurare la rubrica De Gradus Siciliae.
Qualche settimana fa ci trovavamo in provincia di Siracusa, la destinazione era la spiaggia di Eloro, parte nord della Riserva di Vendicari. Da buone archeologhe non potevamo che essere felici della scelta poiché avremmo avuto la possibilità di visitare i resti dell’antica città di Eloro, prima subcolonia di Siracusa (fine VIII sec. a.C.).
Ma ciò che abbiamo trovato lungo il sentiero che conduceva alla spiaggia erano pochi resti visibili attraverso l’erba alta.
(Guy de Maupassant)
Partendo da questa citazione, oggi vorremmo dare avvio ad una rubrica non molto felice sulla nostra Sicilia. Come diceva Guy de Maupassant la nostra terra è un museo di architettura ma, purtroppo, molti siti sono abbandonati, chiusi, dimenticati o lasciati ad un triste destino di distruzione e incuria.
Dopo l’ennesimo luogo trovato in pessime condizioni abbiamo deciso di inaugurare la rubrica De Gradus Siciliae.
Qualche settimana fa ci trovavamo in provincia di Siracusa, la destinazione era la spiaggia di Eloro, parte nord della Riserva di Vendicari. Da buone archeologhe non potevamo che essere felici della scelta poiché avremmo avuto la possibilità di visitare i resti dell’antica città di Eloro, prima subcolonia di Siracusa (fine VIII sec. a.C.).
Ma ciò che abbiamo trovato lungo il sentiero che conduceva alla spiaggia erano pochi resti visibili attraverso l’erba alta.
Il teatro greco si trova proprio sulla sinistra del sentiero ma vi mostriamo in foto la parte visibile.
Esso fu realizzato con una parte scavata nella roccia e in parte costruito e fu edificato tra la fine del IV secolo a.C. e gli inizi del III secolo a.C.
Purtroppo oggi ne resta solo una porzione poiché venne parzialmente distrutto negli anni 30 del secolo scorso per la costruzione di un canale di bonifica.
Gli scavi effettuati alla fine dell’Ottocento avevano riportato alla luce le mura, le torri, i resti di un tempio probabilmente dedicato ad Asclepio, un santuario di Demetra e Kore, diverse necropoli, che oggi si trovano quasi abbandonate tra l’erba alta e una mancata musealizzazione.
Davanti ad uno splendido mare cristallino, una bella spiaggia, in una riserva che andrebbe curata e resa fruibile in ogni sua parte, purtroppo la Sicilia riesce a non sfruttare ciò che possiede. In un altro paese (dove anche per molto meno vengono creati percorsi o musei) quest’aerea sarebbe stata sicuramente valorizzata in ogni sua parte.
Nonostante il vasto patrimonio storico, artistico e archeologico tutto viene lasciato in stato di abbandono. Molti sono i professionisti dei beni culturali disoccupati o “assunti come volontari”, troppi i siti e i musei chiusi.
Proseguiremo con questa rubrica per mostrarvi ciò che abbiamo visto nella nostra regione, anche se con molta amarezza.
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