Biblioteca e Pinacoteca Zelantea - Acireale

Molto spesso non conosciamo in fondo ciò che le nostre città serbano per noi. E nonostante le parole valorizzazione e divulgazione, che ormai sentiamo sempre più spesso, sono molti i luoghi che rimangono dimenticati dagli stessi abitanti che non conoscono le ricchezze delle proprie città.

In occasione delle #invasionidigitali abbiamo avuto l'opportunità di visitare, conoscere di più e fotografare, nella nostra città, la Biblioteca e Pinacoteca Zelantea di Acireale.


LA BIBLIOTECA

La biblioteca nacque grazie a due istituzioni ecclesiastiche l’Accademia degli Zelanti (1671) e quella dei Padri dello Studio (1680) che si riunivano per promuovere la cultura.
Con il passare degli anni si accrebbe sempre più con le donazioni di vari sacerdoti (e non) e l'acquisto di nuovi libri cambiando sede diverse volte nel corso del tempo.

Solo nel 1835 avvenne la fusione tra l’Accademia e i Padri dello Studio e si modificò il nome in “Biblioteca dell’Accademia degli Zelanti e dei Padri dello Studio” .


Dopo la soppressione delle corporazioni religiose, nel 1870, giunsero in Biblioteca tutti i libri delle corporazioni religiose soppresse: si arricchì così la biblioteca di incunaboli e cinquecentine.

L'ultimo edificio, quello attuale, situato in via Marchese di Sangiuliano,  è composta da 8 sale, di cui 5 adibite a Biblioteca e tre a Pinacoteca.
La grande sala centrale della Biblioteca riprende temi dell’architettura neoclassica.


La Biblioteca ha un patrimonio librario composto da oltre 200.000 unità tra volumi, opuscoli, riviste,  fascicoli e cresce ancora grazie a donazioni e acquisti.


Durante la visita la direttrice della biblioteca ci ha mostrato due dei quattro volumi dell' Acis Hortus Regius, appartenuto a Giuseppe Riggio, botanico e farmacista acese. Si tratta di un erbario con tavole acquerellate a mano di circa 800 piante locali e stranieri coltivate nel  giardino del Riggio e dipinte dal pittore acese Emanuele Grasso. Di questi libri si erano perse le tracce e solo nel 2008 sono ritornati in Sicilia e donati alla Biblioteca.







LA PINACOTECA

Dalla denominazione si capisce subito che questo edificio ospita anche una Pinacoteca, anche se chiamarla così è riduttivo.
Tre sale espongono tantissime pitture, stampe, sculture, reperti e oggetti di vario tipo.



La Pinacoteca nacque nel 1850 con la donazione dell’acese Mariano Leonardi Gambino di tutte le pitture, i disegni, le stampe, le sculture che possedeva. Nel corso degli anni, anche questa sezione si accrebbe grazie soprattutto alle donazioni di pittori acesi ma anche di collezioni familiari.


Nella prima sala si trova la pinacoteca vera e propria con l'esposizione di tantissimi quadri, disposti su vari livelli (alcuni davvero troppo in alto, il che ne rende difficile l'apprezzamento). Alcuni di questi sono davvero particolari, presentano una struttura curvilinea in basso dovuta al fatto che venivano portati a spalle durante le processioni cittadine.

Cristo crocifisso - Pietro Paolo Vasta e aiuti (Olio su tela 150 x 98, Acireale 1697-ivi 1760)
La Veronica - Pietro Paolo Vasta e aiuti (Olio su tela 150 x 98, Acireale 1697-ivi 1760)


La seconda e la terza sala possono essere considerate un vero e proprio museo, o meglio come una grande Wunderkammer, camera delle meraviglie (termine cinquecentesco per indicare raccolte di oggetti diversi più o meno preziosi, rari o esotici). Qui, infatti, sono presenti reperti archeologici provenienti dalla zone di Santa Venera al Pozzo, Reitana e Capomulini; raccolte di minerali e fossili, armi, oltre alla grande carrozza settecentesca del senato acese.



Ceramica attica a figure nere (VI -V se. a.C.)

 




Busto di Giulio Cesare - (Marmo 43 cm., I sec. a.C.). Rinvenuto nel 1675 a Capo Mulini.


Carrozza del Senato del 1784


Durante le invasioni digitali, l'associazione Trichora Lab ha lanciato un contest: aggirandosi per le sale bisogna trovare e fotografare un quadro, ovvero quello che avrebbe rappresentato il tema della morte completando il trio insieme al "Trionfo della Morte" di Palermo e "Guernica" di Picasso: si trattava di "La rotta di Roncisvalle" di Salvatore Fiume.

Grazie a questo nostro scatto abbiamo vinto il contest!







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