I pettegolezzi del nostro amico Gaio Svetonio Tranquillo non sono ancora finiti!
Torna la nostra rubrica Spettegolando con Svetonio che per ben due appuntamenti vedrà protagonista (o oggetto di critiche, se preferite) l'imperatore Tiberio.
La famiglia Giulio-Claudia è ancora mira dello scrittore più pettegolo dell'antica Roma: dopo avervi parlato di Cesare e di Ottaviano (Parte I e Parte II) vi raccontiamo qualcosa sul primo Imperatore di Roma di diritto.
1. Tiberio bebè e i vagiti pericolosi
[...]a Napoli, mentre tentavano di imbarcarsi segretamente per sfuggire ai nemici, poco mancò che li facesse prendere, richiamando l'attenzione in due riprese con i suoi vagiti, una volta quando fu strappato dal petto della nutrice, un'altra quando fu tolto dalle braccia della madre da coloro che, in un momento così critico, intendevano alleggerire le donne del loro fardello. (Libro III,6)
Caro Svetonio, d'accordo che sei stato gli occhi e le orecchie di Roma per parecchio tempo ma ci spiegheresti come hai fatto a venire a conoscenza di un aneddoto simile?
Chi ti ha raccontato dei vagiti di un bimbo in fasce?
Sarà che le tue orecchie arrivavano davvero ovunque e noi ancora ci sorprendiamo!
2. Tiberio, un uomo che piange.
Prese per moglie Agrippina, figlia di Marco Agrippa [...]. Dopo aver avuto un figlio da lei, Druso, fu costretto, nonostante il perfetto accordo e il fatto che fosse nuovamente incinta, a divorziare per sposare Giulia, la figlia di Augusto. Ciò avvenne non senza un profondo dolore sia perché era molto affezionato ad Agrippina, sia perché non approvava la condotta di Giulia, essendosi accorto che essa si era invaghita di lui quando ancora era vivo il suo precedente marito, cosa di cui tutti erano a conoscenza. Quanto ad Agrippina, non solo si dolse di averla mandata via dopo il divorzio, ma, avendola rivista una sola volta, in occasione di un incontro, la seguì con uno sguardo così tenero e umido di pianto che si prese ogni precauzione per non farla più comparire davanti ai suoi occhi. (Libro III,7)
Caro Svetonio, ci hai fatto commuovere questa volta... Tiberio era un uomo che non si vergognava di piangere per la donna che amava. Il suo amore per Agrippina doveva essere inversamente proporzionale a quello per Giulia dal momento che...
3. ...la disprezzava!
Nel bel mezzo di tanti onori, nel fiore degli anni e nella pienezza della salute, decise improvvisamente di sparire e di andarsene il più lontano possibile; non si sa se per il disgusto verso sua moglie, che non
aveva il coraggio né di incriminare, né di mandar via, e che per altro non poteva più sopportare, o per evitare di annoiare con la sua continua presenza e confermare la sua autorità , anzi accrescerla, standosene lontano, nei casi in cui lo Stato avrebbe avuto bisogno di lui. (Libro III,10)
Caro Svetonio, che uomo hai conosciuto! Un uomo in grado di amare ma non di odiare, al punto da scegliere un autoesilio piuttosto che condannare la donna per cui non riusciva a provare altro che biasimo.
4. Ed era pure serio.
So anche che alcuni hanno tramandato che Augusto biasimò apertamente e senza ipocrisie il carattere austero di Tiberio, al punto che arrivava ad interrompere conversazioni troppo frivole e allegre quando lo vedeva sopraggiungere (Libro III,21)
Caro Svetonio, su questo punto non abbiamo chiara la tua idea: lo elogi per la serietà o lo deridi perché non era in grado di divertirsi al punto che anche Augusto non sopportava il suo essere troppo austero?
Certo che, però, un po' di risate e sorrisi aiutano eh...
5. Eppure questo non gli impediva di incorrere in figuracce!
Avversò talmente ogni forma di adulazione che non permise a nessun
senatore di avvicinarsi alla sua lettiga, sia per rendergli omaggio, sia
per trattare affari e un giorno, poiché un ex console cercò di abbracciargli le ginocchia per chiedergli perdono e rivolgergli una
supplica, egli si tirò indietro così bruscamente che cadde supino. (Libro III,27)
Caro Svetonio, dicci la verità . Anche tu avresti riso se lo avessi visto cadere dalla lettiga perché non voleva essere sfiorato. E ammetti pure che non si trattava, forse, di avversità verso l'adulazione ma di essere schizzinoso e germofobico, su! E infatti...
6. Precursore delle misure sanitarie antiCovid
Con un decreto proibì di abbracciarsi tutti i giorni (Libro III,34)
Caro Svetonio, anche in questo caso abbiamo bisogno di delucidazioni: era una questione igienica o la sua morigeratezza e l'avversione per ogni espressione d'affetto lo aveva portato fino a questo punto?
7. Anche se da Tiberio a Biberio il passo è breve.
Quando era ancora recluta nell'esercito, la sua eccessiva passione per il vino lo faceva chiamare «Biberio» invece di Tiberio (Libro III,42)
Caro Svetonio, per favore, sii onesto! Che è 'sta storia?
Era serio, amava una sola donna, era un uomo in grado di piangere e pure attento all'igiene e poi...beveva?
Siamo un po' confuse al riguardo e forse lo eri anche tu, eh.
Beh non ci resta che aspettare che altre informazioni puoi ancora riservarci su di lui!
Alla prossima puntata di "Spettegolando con Svetonio", vi aspettiamo per la seconda parte sulla vita di Tiberio!