Oggi vorremmo parlarvi del "fascino dell'uniforme". Ma no! A cosa state pensando, parleremo proprio delle uniformi che sono esposte presso il Palazzo Municipale di Acireale.
Si tratta di una mostra permanente, aperta tutti i giorni e completamente gratuita, ma non molto conosciuta.
La collezione apparteneva all'ingegnere Aldo Scaccianoce, è stata acquistata dall'Assessorato Regionale dei Beni Culturali e Ambientali e della Pubblica Istruzione nel 1988 ed è composta da alcuni esemplari unici in Italia.
Le uniformi provengono da 7 differenti Stati Europei:
- la Francia,
- la Prussia,
- l'Impero Austro-Ungarico,
- la Russia,
- lo Stato Pontificio,
- il Regno di Sardegna,
- il Regno d'Italia.
La ricerca di questi capi durò circa 30 anni e comprende uniformi del 1796 fino a quelle risalenti al 1928.
La collezione comprende 129 pezzi:
• 21 uniformi;
• 7 corazze;
• 44 copricapi
• 8 sciabole
• 24 decorazioni
• 6 selle e gualdrappe
• 19 pezzi di buffetteria.
Nella prima vetrina sono presenti le uniformi dell’Impero Russo, quella da Generale appartenuta allo Zar Alessandro III di Russia e un elmo della guardia imperiale (Zar Nicola II, figlio di Alessandro).
Sono esposte anche le uniformi più eleganti degli Stati della Chiesa con l'elmo della guardia Nobile
Pontificia del Papa Pio XI.
Molto particolare è invece la giubba bianca (che somiglia ad un sacco di farina) di caporale “Gefreiter” austriaca.
Di straordinario pregio è quella da parata da feldmaresciallo dell'Imperatore Francesco Giuseppe d'Austria (il colletto rigido lo salvò da una pugnalata) che teneva le onorificenze al contrario per umiltà .
Zar Alessandro III di Russia |
Giamberga da guardia nobile pontificia sotto il pontificato di Pio IX |
Uniforme di Gran Gala di cadetto guardia nobile pontificia sotto il pontificato di Pio XI |
Elmo da ufficiale dei cavalieri della guardia imperiale russa |
Uniforme da Generale Austriaco (molto sofisticata) |
Uniforme da feld maresciallo appartenuto a Francesco Giuseppe |
Giubba bianca di caporale “Gefreiter” austriaca |
Nella seconda vetrina sono esposte le uniformi italiane tra cui quella maggiore di fanteria appartenuta al
principe di Piemonte Umberto II di Savoia risalente al 1928.
Un uomo inviò una lettera per comunicargli che l'aveva trovata presso un antiquario a Catania ma il Principe Umberto volle lasciarla lì. La lettera divenne il documento ufficiale di questo lascito.
Tra le uniformi spiccano un completo d’uniforme dei
“Lancieri di Montebello”; un’uniforme del Regio Esercito Italiano in alta
tenuta e una uniforme di gran
gala di corazziere Guardia del Re.
Inoltre è presente un elmo che porta le iniziali “V.E.III” (Vittorio Emanuele III).
L'artiglieria aveva un'uniforme piuttosto ricca con placcatura in oro degli elementi in argento.
Uniforme di maggiore di fanteria appartenuta al principe di Piemonte Umberto II di Savoia |
Uniforme da Generale |
Nella terza vetrina vi sono diverse gualdrappe, tra cui una da parata di sottosella di maresciallo dei Regi Carabinieri a cavallo di inizio XX secolo e una di soprasella con le iniziali in ricamo d’argento di Vittorio Emanuele III.
Un pezzo unico è il colbacco inglese con la cover, il solo pezzo inglese di questa collezione.
Nella quarta vetrina sono esposte le uniformi francesi: una da Comandate francese e l'uniforme dei corrazzieri francesi.
Tra queste spicca l'Alta uniforme della Guardia imperiale del 1915, unica in Italia.
Il colbacco era realizzato in pelliccia di orso e aveva grandi dimensioni, alcuni uomini inserivano sotto una bottiglia di cognac e coperte. I colori di queste uniformi erano molto sgargianti, questo espediente serviva a riconoscersi anche a distanza ma per lo stesso motivo erano troppo evidenti. Nonostante tutto Napoleone III non volle cambiarli e, ancora oggi, è ricordato per eleganza delle uniformi dei suoi uomini.
Tra queste spicca l'Alta uniforme della Guardia imperiale del 1915, unica in Italia.
Il colbacco era realizzato in pelliccia di orso e aveva grandi dimensioni, alcuni uomini inserivano sotto una bottiglia di cognac e coperte. I colori di queste uniformi erano molto sgargianti, questo espediente serviva a riconoscersi anche a distanza ma per lo stesso motivo erano troppo evidenti. Nonostante tutto Napoleone III non volle cambiarli e, ancora oggi, è ricordato per eleganza delle uniformi dei suoi uomini.
Uniforme di alta montatura di ufficiale del 1° reggimento della guardia imperiale di fanteria francese |
L’esposizione si conclude con la quinta
vetrina: qui sono esposti i cimeli dell’Impero Tedesco e del Regno
di Prussia. Nelle teche è possibile osservare una mitria di Prussia, un'alta
uniforme di un “Ulano", uniforme generale tedesco con onorificenze.
Una corazza presenta delle zone incavate che non sono dovute al combattimento ma al test che veniva fatto su di esse. Testavano le corazze: le marche da prova erano effettuate tutte sullo stesso lato per far capire che era fatto appositamente.
In questa vetrina si trova esposto un elmo chiodato che serviva a deviare le sciabolate che venivano dell'alto.
Un elmo sofisticato era utilizzato per le parate, era dotato di pennacchi a salice di colore bianco e nero che erano i colori tipici di Prussia.
Particolare è la corazza della guardia del corpo di Guglielmo I, essa aveva un difetto: la parte bassa terminava a V e dava fastidio al ventre.
Infine sono esposte le mitrie di manifattura russa: la prima tipologia fu sostituita con la seconda per i 25 anni di servizio di Guglielmo II, era realizzata in tiratura limitata per la prima compagnia.
Elmo del 1°reggimento corazzieri di linea prussiana e corazza con marcatura |
Uniforme generale austriaco |
Elmo prussiano da parata con pennacchi a salice di colore bianco e nero |
Mitrie di manifattura russa |
Che dire? A noi sembra un piccolo museo che non ha nulla da invidiare a tanti altri grazie al suo prezioso contenuto d'alto valore storico. Abbiamo visitato questo luogo innumerevoli volte e ancora oggi ci affascina non poco.
Se vi troverete a passare dalla nostra città non potete perdervi questa tappa.