Tutankhamon, il faraone dimenticato

L'archeologia senza la storia non esisterebbe, ma è vero anche che la storia senza l'archeologia non riuscirebbe ad esprimersi e ad essere ricordata come merita.
È quello che è accaduto a Tutankhamon, uno dei faraoni egizi più discussi dal secolo scorso, ma di cui la storia non ci ha restituito quasi nulla. E sappiamo tutti che soltanto la scoperta della sua tomba, avvenuta nel 1922 da parte di Howard Carter, ha portato alla luce il ramo mancante della XVIII dinastia.


Di lui sappiamo veramente poco: vi sono molti dubbi sulla città di nascita (Tebe? Tell El-Amarna?), nonché sull'anno in cui sia nato o su chi furono i suoi genitori (benché molti considerino Akhenaton come padre). Tra le poche notizie storiche sappiamo che ha regnato all'incirca tra il 1333 e il 1323 e che ha emanato l'Editto di Restaurazione, ovvero il ripristino degli antichi culti trascurati dal predecessore "eretico" Akhenaton.

La sua morte, avvenuta per cause incerte (tisi? avvelenamento? malaria o altre malattie?), comportò la scomparsa definitiva del giovane sovrano, dal momento che il suo nome fu cancellato da qualsiasi monumento e ogni oggetto da lui posseduto in vita fu probabilmente destinato alla tomba KV62, sigillata e nascosta dopo la sepoltura. Quale sia stata la vera ragione non si sa, ma è possibile che il funzionario di corte Ay e il generale Horemheb abbiamo voluto cancellare questo capitolo della storia d'Egitto. Tale ipotesi è stata avanzata per il notevole corredo funerario ritrovato al suo interno.



I sarcofagi che contenevano il suo corpo erano addirittura tre, di fattura simile ma con diversi dettagli: all'interno il faraone era avvolto in un sudario di lino adornato con gioielli di vario tipo. Il suo viso era coperto con la famosa maschera d'oro, realizzata nei dettagli con pasta di vetro blu molto preziosa.                                                             

                                                                                          


Una delle curiosità meno "chiacchierate" della famosa tomba è un dettaglio rappresentato sul sarcofago rettangolare più esterno, l'Uroboro. Si tratta del simbolo del serpente che si morde la coda in un ciclo infinito, un simbolo di eternità, di immortalità, della natura ciclica. E non è un caso che sia stato rappresentato in corrispondenza della figura del faraone mummificato.


Grazie alle tecnologie di oggi è stato possibile individuare le possibili fattezze del faraone bambino: non sono affatto come ci mostra la maschera idealizzante a causa delle innumerevoli malformazioni e malattie che sembrano averlo colpito.

 
Come altra curiosità vogliamo parlarvi delle misteriose morti legate a questo faraone: sembra che gran parte degli studiosi e dei ricercatori che si sono interessati a Tutankhamon abbiamo fatto una brutta fine. Ecco da dove è nata la legenda che vi fosse una vera e propria maledizione all'ingresso della tomba, ma è soltanto frutto di trovate pubblicitarie.

Recentemente è stata avanzata l'ipotesi che la tomba di Tutankhamon possa rivelare altri segreti, come altre due camere nascoste dietro la parete della cella mortuaria. Sarà vero? Aspettiamo l'esito delle ricerche e staremo a vedere. 


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